27 Febbraio 2024
Il programma di sverminazione delle fattrici non è, nei fatti, diverso da quello degli altri cavalli che vivono nello stesso ambiente, perché oggi le molecole in commercio sono molto sicure.
A causa di una progressiva ed inesorabile resistenza dei parassiti ai principi attivi maggiormente utilizzati nei vermifughi che sfruttiamo comunemente, si rende indispensabile ponderare bene cosa somministrare e quando farlo, per evitare che la terapia si renda inutile.
La cosa migliore da fare sarebbe un esame delle feci, anche prendendo a campione solo qualche cavallo dell’allevamento, e in base al risultato, scegliere il vermifugo più adatto.
Se questo non si può fare è buona norma cambiare la molecola del farmaco ogni volta, per tentare quindi di scongiurare le resistenze.
Ogni fattrice andrebbe sverminata circa 4 volte durante la gravidanza.
I periodi migliori sono: settembre – per cui va scelto un vermifugo che tratti anche la tenia – la fine dell’inverno, fine primavera e durante i mesi più caldi.
Bisogna inoltre stare attenti a non avvicinarsi troppo al parto, in quanto è buona norma sverminare dopo 2 settimane dalla nascita sia il piccolo che la mamma con una molecola sicura come l’ivermectina che, naturalmente, soprattutto per il neonato, va dosata con attenzione.
Il puledro andrà poi seguito con dei trattamenti costanti secondo i consigli del proprio veterinario, per evitare che sviluppi gravi infestazioni da ascaridi i quali, nei casi più gravi, provocano coliche da ostruzione che, se non operate, possono portare alla morte.
Un’alimentazione adeguata della fattrice e del puledro, appena quest’ultimo inizia a mangiare da solo, assieme ad un piano di sverminazione studiato e ad una pulizia costante dei paddock (spesso è questa la causa delle più gravi infestazioni parassitarie) possono garantire il benessere di entrambi.
Il piccolo, infine, avrà così tutte le carte in regola per crescere sano e forte.
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