21 Giugno 2017

I consigli del Professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN.
L’esercizio fisico si fonda come noto sulla contrazione di muscoli. Il meccanismo è molto complesso, ma alla fine è la contrazione dei muscoli che genera il movimento.
I muscoli sono a loro volta costituiti da cellule (le “fibre muscolari”), di tre diversi tipi. Le fibre muscolari di tipo I, a contrazione lenta, utilizzano principalmente acidi grassi (ma anche acido lattico); quelle di tipo II A, a contrazione più rapida, utilizzano differenti carburanti; quelle di tipo II B sono capaci di “bruciare” esclusivamente glucosio (zucchero) e sono a rapidissima contrazione.
I carburanti muscolari (zuccheri o grassi) vengono in effetti “bruciati” all’interno delle cellule, per produrre energia. La efficacia di questa trasformazione è altissima, ma è inevitabile uno “spreco” di energia, che si perde come calore. Il muscolo trasforma infatti solo il 30% dell’energia in movimento, mentre il restante 70% è perso.
Questo calore, che si produce all’interno dei muscoli, deve essere smaltito, perché il range di temperatura all’interno del quale l’organismo del cavallo funziona correttamente è piuttosto stretto. Per questo motivo, è necessaria la attivazione di una serie di meccanismi di smaltimento del calore in eccesso. Il principale sistema per la dissipazione del calore è la sudorazione. Il sudore nel cavallo è prodotto da quasi tutta la superficie del corpo, ed è particolarmente evidente nelle zone di passaggio dei finimenti, sotto la sella e a livello delle protezioni applicate agli arti. Con la evaporazione dell’acqua contenuta nel sudore, dispersa sulla superficie corporea, l’organismo dissipa il calore in eccesso.
Al termine del lavoro è buona norma far passeggiare il cavallo, a mano o montato perché il sudore sulla sua pelle si asciughi. Il fatto di passeggiare favorisce l’evaporazione del sudore, con un migliore effetto di smaltimento del calore in eccesso. Inoltre, con il movimento al passo il cavallo, contraendo le fibre muscolari lente, smaltisce l’acido lattico prodotto nelle fasi di lavoro più intenso. Semplificando molto, il cavallo deve passeggiare tanto di più quanto più il lavoro è stato intenso, perché si è prodotto più calore e anche, spesso, più acido lattico. Da questo punto di vista, non sono consigliabili se non in casi particolari le “scorciatoie” per fare asciugare il cavallo più in fretta, quali frizioni con alcool o boccionature.

Bibliografia:
1 Current Knowledge of Pathologic Mechanisms and Derived Practical Applications to Prevent Metabolic Disturbances and Exhaustion in the Endurance Horse
Muñoz, Ana et al.
Journal of Equine Veterinary Science , Volume 51 , 24 – 33
2 Equine Exercise Physiology: The Science of Exercise in the Athletic Horse
Kenneth William Hinchcliff, Andris J. Kaneps, Raymond J. Geor
Elsevier Health Sciences, 2008

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Category: News