27 Novembre 2020

Traduzione del professor Domenico Bergero DVM, dipl. ECVCN del testo di Brian S. Burks, DVM, Dipl. ABVP

Molti cavalli mangiano troppo e lavorano troppo poco, il che conduce all’obesità. D’altro canto, ci sono cavalli che hanno la necessità di acquisire peso. A volte questi soggetti sono quelli sequestrati per episodi di crudeltà verso gli animali, spesso sono semplicemente reduci da una malattia, già anziani, o geneticamente predisposti ad una certa magrezza. I purosangue ad esempio possono a volte essere difficilmente mantenuti al peso desiderato perché tendono a dimagrire e sono geneticamente magri in quanto atleti. Al contrario, i pony spesso ingrassano con pochissimo cibo a disposizione. Infine, i cavalli hanno grandi differenze individuali, e per questo ciò che funziona in un animale può non essere adatto a controllare il peso in un  altro.

La genetica ha un ruolo importante nel determinare il metabolismo di un cavallo. Il metabolismo incide sulla velocità di utilizzo dell’energia, che dipende anche dall’esercizio. Cavalli che si allenano regolarmente hanno una sensibilità all’insulina maggiore e utilizzano più calorie dei cavalli sedentari. Alcune razze di pony al contrario si sono sviluppate in aree dove era utile usare poca energia e stoccarla invece nelle stagioni favorevoli in vista di un periodo invernale in cui le riserve dovevano essere utilizzate per la sopravvivenza, e quindi in condizioni di scuderia hanno una grande tendenza ad accumulare grasso. Il metabolismo gioca un ruolo centrale nel determinare se l’energia viene utilizzata o messa in riserva.

Si considera che un cavallo sia magro quando il suo body condition score (BCS) è pari o inferiore a 3 su una scala da 1 a 9. Il sottopeso può influenzare la salute e le performances. Cavalli con BCS pari a 1 o 2 sono immunodepressi, e di conseguenza contraggono più facilmente infezioni anche banali.

Se un cavallo è sottopeso, bisogna innanzi tutto sottoporlo ad una visita veterinaria. In questa visita ci sarà un controllo generale, ma anche una particolare cura nel valutare lo stato della dentizione, la corretta esecuzione dei trattamenti antielmintici (vermifugo) e delle vaccinazioni: cavalli anziani con problemi dentari necessiteranno di razioni facili da masticare; i cavalli anziani hanno anche difficoltà nell’assorbire i nutrienti, e necessiteranno di diete più digeribili; cavalli con ulcere gastriche o al colon perderanno peso per questo; lo stesso sarà per cavalli immunodepressi, con malattie croniche o stressati.

Fatta la valutazione sanitaria, l’attenzione deve essere rivolta alla dieta. La qualità e la quantità degli alimenti devono essere adattati al cavallo in funzione dell’età, del lavoro svolto, del livello metabolico, del BCS oltre che, ovviamente, del peso. Se è necessario un aumento del peso, questo deve essere molto graduale. Si deve tener presente che il metabolismo di ogni cavallo è unico, e questo incide sul guadagno di peso.

Se si vuol far guadagnare peso al cavallo, ci sono soluzioni energetiche migliori di altre. Eccessive quantità di cereali e in genere di alimenti ricchi di amido possono comportare molti problemi quali coliche, coliti, ulcere intestinali, ed eccessi di energia dannosi per il comportamento. Il foraggio (il fieno, in particolare) deve essere la base di ogni razione efficace, ed è il primo da utilizzare per il guadagno di peso, purché il cavallo riesca a masticarlo bene. Il fieno di erba medica può essere usato, con attenzione agli eccessi di proteina. Anche i mangimi ad alto contenuto lipidico o addirittura gli oli sono ottimi alimenti ricchi di energia, che non causano aumenti della glicemia e conseguenti problemi comportamentali.

Il pascolo fornisce al cavallo fibra (come anche il fieno) , minerali, vitamine e anche un poco di grassi. Va tenuto presente che ci sono fibre digeribili (fermentescibili) ed altre no. Tra le prime, le cellulose ed emicellulose dell’erba, del fieno, delle polpe di bietola; queste fibre sono fermentate nel cieco colon dai batteri, e forniscono energia al cavallo attraverso acidi grassi volatili convertibili a glucosio solo se necessario. Tra le fibre non fermentescibili da ricordare la lignina, presente in quantità importante nella paglia. Il pascolamento permette, attraverso l’ingestione di grandi quantità di buona fibra, una funzionalità buona del tratto gastro intestinale. I cavalli pascolano anche 16 ore al giorno, e di conseguenza ingeriscono piccoli pasti continui, il che è molto positivo per la loro funzionalità intestinale.

Per il recupero del peso, un cavallo deve avere sempre a disposizione fieno di buona qualità. Il fieno di erba medica a volontà non è una buona scelta . Per cavalli con problemi dentari, si può invece usare fieno che necessiti una minor masticazione tipo fieno cubettato o pellettato meglio se bagnato.

Di norma, un cavallo deve mangiare circa il 2% del suo peso al giorno, in sostanza secca (cioè, esclusa l’acqua: per un cavallo di 500 kg, vuol quindi dire circa 10 kg di sostanza secca, equivalenti a circa 9 kg di fieno e 2 kg di concentrati); per far prendere peso, si può a volte arrivare con cautela vicino al 3%. In questo caso, è richiesto di pesare gli alimenti per non incorrere in errori.

Per guadagnare peso in salute, meglio usare razioni ad alto contenuto in fibra e in grassi piuttosto che troppi cereali e fonti di amido. L’avena, il mais e l’orzo sono in questo senso da utilizzare con prudenza. Anche gli alimenti ricchi di acidi grassi omega 6 sono pro-infiammatori, per cui l’equilibrio tra questi e gli omega 3 va tenuto in conto.

Le polpe di bietola sono una buona fonte di energia apportata attraverso la fibra, ed in questo senso sono una buona alternativa ai cereali.

Come accennato, gli alimenti ricchi di grassi (grassati) sono molto utili nei cavalli magri. La pula di riso è un buon esempio, i semi di lino un altro (sono ricchi in omega 3). Molti mangimi oggi in commercio sono basati su polpe di bietola e pula di riso, in un ottimo miscuglio di fibra e grassi. Ci sono alcuni alimenti formulati con ottimi ingredienti, molto digeribili, oltre ad essere ricchi di grassi e buone fibre, sono spesso trattati termicamente (ad esempio, estrusi o pellettati) per migliorarne l’assimilazione.

I cavalli anziani hanno spesso iperglicemia (e iper insulinemia) o sindrome di Cushing, per cui molti di questi prodotti sono a limitato apporto di amido.

In natura, la dieta del cavallo contiene dal 3 al 6% di grasso, ma i cavalli possono facilmente utilizzare alimenti più ricchi. Gli oli sono ovviamente lipidi al 100%, e forniscono circa 2,25 volte più energia dell’amido o delle proteine. Se si vuole aumentare la quantità di olio in una razione, questo va fatto gradualmente, e se ne possono usare non più di due bicchieri al giorno (oltre, il cavallo tende a non gradirlo). Olio di mais, di soia, o di riso contengono percentuali anche molto diverse di acidi grassi omega 3 e omega 6; alte quantità di entrambi si trovano nell’olio di lino. Buone quantità di acidi grassi sono anche presenti nell’erba, come segnalato.

Per un cavallo, gli acidi grassi omega 3 hanno molti vantaggi:

  • Rimodulano i processi infiammatori;
  • Migliorano la fertilità negli stalloni;
  • Questi acidi grassi passano nel latte, per cui i puledri di madri alimentate con questi acidi grassi hanno un sistema immunitario più forte;

Il vantaggio nell’uso degli omega 3 è proprio la possibilità di riequilibrare nell’organismo i processi infiammatori (che sono, di per sé, positivi se tenuti sotto controllo) e quelli anti infiammatori, recuperando una migliore omeostasi.

In ogni caso, è importante che ogni cambiamento nella dieta sia molto lento: almeno 7 – 10 giorni sono il minimo perché la flora microbica intestinale e la produzione di enzimi si adattino ad un nuovo substrato. Tutti i cavalli devono poi avere accesso ad acqua potabile, e a blocchi di sale o – meglio – sale da cucina. Un buon fieno a volontà è spesso la miglior base per iniziare a recuperare peso. Va anche aumentato il numero dei pasti, e si deve evitare la competizione con postazioni di alimentazione separate per ciascun cavallo. Pesare gli alimenti è infine un ottimo consiglio per evitare errori.

Il guadagno di peso è un processo lento, ed è facile in questa condizione diventare impazienti. E’ difficile invece apprezzare il guadagno in peso vedendo semplicemente il cavallo tutti i giorni.

Se non è cambiato nulla in un mese, la dieta deve essere riaggiustata, non prima. Bisogna avere pazienza. La salute del vostro cavallo vi ricompenserà.

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Category: News